Pato

Pato

Patricio Hernana Valderrama Arceuello: questo è il mio nome completo, quello che ho ricevuto quando sono venuto al mondo a Santiago del Cile nel ‘79 del secolo scorso. Però durante tutta la mia vita mi hanno chiamato come si chiamano i Patrizio in Cile, ossia Pato che in spagnolo vuol dire anatra.
Anatra in dialetto parmigiano (che sento suonare nelle mie orecchie dal 2016) si dice Nador, che viene usato anche per indicare qualcuno di non troppo intelligente…. Quindi chiamatemi semplicemente Pato e dimenticatevi il resto.
Ho fatto teatro tutta la vita. Da quando avevo 16 anni, ho scelto “a muso duro” la strada come mio palcoscenico perché credevo, e credo ancora, in un teatro che sia per tutti. In questo senso vivere la strada e non solo usarla come luogo di transito, è una delle cose che più mi piace del progetto Migrantour. Le passeggiate danno nuova vita alle strade delle città, mescolano voci di luoghi distanti e le colorano con il migrante sguardo di chi racconta.
A volte sento voci di bambini mentre vado in bicicletta che mi chiamano “Torototela!”, il nome che ho scelto arrivato qui nella pianura e che ho “rubato” ai cantastorie della bassa padana di inizio secolo.
Un cantastorie speciale che parla spagnolo, cileno, italiano e soprattutto italiagnolo…. come Torototela ho dato forma a passeggiate per i più piccoli dove l’immaginazione e la fantasia sono il filo rosso di una narrazione capace di unire ciò che è accaduto nel passato, con ciò che accade nel presente e, perché no, con ciò che potrebbe accadere…