Catania: la lava, il mare, le migrazioni
Catania è stata coinvolta nei flussi di immigrazione che dopo gli anni Settanta si sono riversati nelle città dell’Europa mediterranea e che procedono parallelamente a un esodo di forza lavoro locale verso mercati del lavoro più dinamici. Ad oggi la città conta circa 13.000 stranieri residenti, pari al 4% della popolazione. Le cinque maggiori nazionalità insediatesi – le prime tre già abbondantemente dai primi anni del 2000 – sono la sri-lankese (circa il 18,9% sul totale dei residenti stranieri), la rumena (16,4%), la cinese (9,4%), la mauriziana (8,9%), la bengalese (6,8%). Da non sottovalutare anche i residenti provenienti dal Senegal e dal Marocco, comunità particolarmente radicate nel territorio catanese. L’alta concentrazione di cittadini stranieri a Catania fa sì che circa un occupato su diciassette sia di cittadinanza non italiana. Nell’area metropolitana catanese, gli effetti del deficit occupazionale che caratterizza il meridione sono mitigati dalle opportunità offerte da un’economia relativamente vivace e dinamica. I principali indicatori del mercato del lavoro restituiscono il quadro di un’integrazione relativamente positiva della popolazione straniera nel mercato del lavoro di Catania, che presenta un tasso di occupazione della popolazione non comunitaria del 59,9%, superiore del 3% rispetto alla media nazionale.
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